G20 Greeneconomy e buoni propositi

Tornare al nucleare per conseguire la transizione ecologica ricorda la famosa corazzata di fantozziana memoria: UNA CAGATA PAZZESCA!
Possibile che la transizione ecologica la debbano pagare i cittadini e non gli imprenditori che hanno lucrato devastando il pianeta?
Da decenni, nella della bolletta energetica, paghiamo un contributo per le risorse rinnovabili, da anni, hanno aggiunto la voce “assimilabili” ottenendo così i contributi
per i termovalorizzatori (leggi inceneritori).
Per quale ragione abbiamo pagato questi soldi, decine o centinaia di milioni, pensando al numero delle utenze moltiplicate negli anni?
La risposta a questo punto è una sola: ci hanno rapinati, un pizzo pagato non alle mafie ma alle partecipate.
Spesso, quando si parla di risorse rinnovabili, l’immaginario vola nel futuro e poco al presente.
Ebbene, oggi si potrebbe fare moltissimo mettendo in atto tecnologie già perfettamente funzionanti.
Dal fotovoltaico, all’eolico, al moto ondoso, all’impiantare turbine interne alle tubature in cui scorre l’acqua 24 ore al giorno 7 giorni su 7.
Come mai queste tecnologie non sono sfruttate?
Avidità!
L’unica risposta logica è che l’avidità degli investitori faccia sì che convenga far pagare gli aumenti delle materie prime ai consumatori piuttosto che investire in tecnologia o piuttosto che i milioni accumulati vengano spesi in innovazione.
Come è possibile?!
Finché l’economia detterà la linea alla politica non possiamo aspettarci altro.
Nel nostro paese le infrastrutture non sono vecchie ma sono antiche.
Si continua a ristrutturare condutture vecchie, spesso centenarie, piuttosto che investire ricostruendo l’intera rete distributiva.
Per lor signori è indubbiamente più vantaggioso evitare di spendere milioni per sostituire impianti vetusti con impianti attuali.
Pensate all’energia che potrebbe essere prodotta sfruttando il continuo flusso interno alle condutture che portano nelle case l’acqua potabile. Un continuo flusso che giornalmente passa nelle tubature che, se sfruttato, con turbine interne produrrebbe energia elettrica.
Pensate al moto ondoso che è perpetuo e naturale nonché attualmente sfruttato per generare corrente a Gibilterra.
Pensate…
Altro che nucleare o mini nucleare! Il nucleare non può essere “green”!
In primis, perché ottenere dal minerale grezzo il combustibile nucleare costa moltissimo in termini energetici.
C’è poi da considerare che ogni centrale nucleare ha bisogno di una centrale tradizionale che ne garantisca la sicurezza in caso di emergenza e per ultimo bisogna tener presente il problema delle scorie. Che rimangono un pericolo per decine di migliaia di anni.
In Italia non sappiamo ancora oggi dove conservare in sicurezza le scorie già accumulate dalle vecchie centrali dismesse, figuriamoci aumentarne il numero.
Il ministro Cingolani dovrebbe tenere presente il referendum che ha bandito il nucleare dal territorio nazionale prima di pensare certe sciocchezze.

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