Questa è la canzone nata per dire no al razzismo, alla dittatura ed a tutto quello che il fascismo ha rappresentato. Una canzone del popolo.
Un canto senza padrone nato dalla gente e per la gente.
La canzone che cantavano i nostri partigiani, la canzone della resistenza e della libertà.
La canzone della Costituzione.
In questa Italia in cui un Ministro, Salvini, nel giorno della Festa della Liberazione,
fa la presentazione del suo libro. D'altronde, un Ministro della Repubblica cosa deve fare il 25 aprile se non presentare il suo libro all'Istituto dei Ciechi di Milano?
E' un giorno festivo...
Questa Italia in cui viene identificato un cittadino che dice "W l'Italia antifascista" alla prima della Scala, ma si lascia correre quando alcune centinaia di fascisti alzano il braccio implotonati militarmente ad Acca Larenzia.
Un'Italia in cui si manganellano studenti minorenni perché "Non avevano chiesto l'autorizzazione per la manifestazione".
Non conoscono nemmeno la Costituzione che sancisce il diritto di manifestare a prescindere.
Art. 13.
La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale,
né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
Art. 18.
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Una Costituzione antifascista.
Art. XII. Disposizioni transitorie e finali.
È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla
eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.
Un'Italia in cui il Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, afferma di non essere antifascista e, intervistato a casa sua, mostra con orgoglio di aver messo una stella rossa sotto i piedi di una statua di Mussolini. Statua accompagnata da altre effigi del Duce e fotografie del ventennio fascista. Un Presidente del Senato, Ignazio Benito Maria La Russa, membro di un partito che ha nel simbolo la fiamma tricolore che era simbolo del Movimento Sociale Italiano, partito di Almirante, ex repubblichino.
Un'Italia dove l'attuale Presidente del Consiglio, allora Deputata, inneggiava ad Italo Baldo, la Presidente del Consiglio che si rifiuta categoricamente di rispondere alla domanda:
"Lei è antifascista?"
Anche nello stesso partito, Fratelli d'Italia, che inneggia a personaggi come Graziani capo dell'esercito della Repubblica di Salò e responsabile di massacri in Etiopia con il beneplacito di Mussolini.
Il Fascismo, quello che aveva vietato gli altri partiti, come Zelens'kyj, quello in cui un uomo valeva più di una donna (sarà per quello che la Meloni vuole farsi chiamare Il e non La Presidente?), in cui un eterosessuale valeva più di un omosessuale, un bianco più di un nero ed i ricchi più dei poveri. Il fascismo era ed è sempre dalla parte dei forti, mai dei deboli.
Durante la dittatura se non avevi la tessera fascista non lavoravi.
I fascisti sono quelli che durante lo Stato fantoccio del Reich, la Repubblica di Salò, indicavano alle SS quali case razziare e quali cittadini deportare nei lager come quelli
del tentato golpe capeggiato da Junio Valerio Borghese, della strage alla stazione di Bologna ed altro.
Un'Italia che ripudia le dittature autarchiche estere a parole, ma tenta in tutti i modi di emularle promulgando leggi limitative della libertà individuale e cercando una riforma costituzionale per aumentare ulteriormente i poteri del Presidente del Consiglio senza pensare ad un bilanciamento dei poteri in nome di una stabilità dei governi.
Un premierato che non trova eguali al mondo, che è stato provato solo in Israele, durando una sola legislatura per tornare immediatamente indietro visti i disastri.
Altro che premierato ed autonomie differenziate, la Costituzione non si tocca!
Diffidate di chi si definisce "anti anti". O sei fascista o non lo sei senza se e senza ma.
L'Italia di oggi ha bisogno, ora come allora, di "Bella ciao".