Da sempre la fantascienza è metafora attraverso cui osservare, con spirito critico, la società e la tecnologia.
Da Jules Verne a George Lucas abbiamo viaggiato con la fantasia in realtà immaginate, ma rimanendo con i piedi ben piantati per terra.
Perfino nei film degli anni '50 che raccontavano di mostri affamati di carne umana o di distruzione fine a se stessa.
La fantascienza, parlando vuoi di un futuro lontano vuoi di una invasione aliena, ha sempre affrontato i drammi o le paure del presente.
La segregazione razziale o la guerra fredda in "Star Trek”. Nella plancia di comando dell'Enterprise, il tenente Uhura era afro americana e responsabile delle comunicazioni insieme al secondo ufficiale sovietico Chekov ed al timoniere filippino Sulu così come l'ufficiale scientifico ed alieno, dal colorito giallastro e dalle orecchie a punta, Mr. Spock.
La segregazione razziale e lo straniero che non dovrebbe suscitare timore e dal quale ci sarebbe da imparare, se conosciuto.
Del pericolo fascista di "Star Wars" in cui un impero autoritario costringe alla sottomissione i popoli della galassia in nome di una pace portata dall'unità politica ma a costo della distruzione di interi pianeti ed alla proliferazione di armi sempre più potenti.
Un impero combattuto da partigiani chiamati ribelli e per questo perseguitati.
Negli ultimi anni sono stati prodotti film come "Elysium" in cui i ricchi possono curare ogni malattia grazie alla tecnologia sempre più progredita e sempre più a disposizione di una minoranza della popolazione arricchitasi sfruttando le masse o grazie a pratiche illecite.
Un mondo dove i poveri spendono tutti i loro averi pagando uno scafista che gli impianta un chip con i codici di cittadinanza per poterli trasportare nella stazione orbitale dove risiedono i ricchi solo per avere l'occasione di poter ricevere cure sanitarie.
Volo durante il quale questi trasporti orbitali vengono pure attaccati con missili da parte del governo.
Fantascienza.
"Altered Carbon" ed "Il 6° giorno” con il tema dell'immortalità ottenuta grazie ad un backup cerebrale ed alla clonazione. Paure dei nostri tempi, tempi nei quali Elon Musk pensa allo sviluppo di un super umano creato impiantando la tecnologia nelle persone.
O "The Creator", in cui coloro che all'inizio sono presentati come “i buoni” si rivelano dei gran bastardi mentre, proseguendo con la storia, quelli che ci erano stati presentati all'inizio come turpi e malevoli risultano poi essere gli unici con l’intento di vivere in pace.
La discriminante è la robotica implementata dalla AI per aiutare l'uomo nei suoi lavori finché a Los Angeles non esplode un'atomica, episodio riferito dal governo USA ai cittadini come responsabilità della AI che viene quindi bandita dal territorio nazionale ma che continua ad essere parte della vita comune nella "Nuova Asia" dove umani ed androidi vivono gli uni a fianco agli altri e che per questo vanno combattuti. Ecco che gli USA creano una enorme stazione spaziale in grado di bombardare ogni luogo del pianeta portando morte e distruzione con l'intento di fermare l'AI responsabile dell'esplosione nucleare di Los Angeles, cosa che risulterà poi essere stata causata da un errore umano.
Mi fermo qui. E’ un film del 2023 e qualcuno potrebbe non averlo ancora visto e non voglio spoilerare. Merita di essere visto per le tante analogie con la società odierna. Dalle prove che l'Iraq possedeva armi di distruzione di massa all'esportazione della democrazia con la guerra che crea, a volte, nuovi nemici.
In qualche scena sembra di guardare un film sulla guerra del Vietnam sia per l'ambientazione che per i bombardamenti indiscriminati ed i protagonisti. Una famiglia interrazziale che in seguito alla perdita di una figlia in gravidanza ne crea una artificiale.
La prossima volta che guarderete un film di fantascienza, osservate attentamente i dettagli della storia.
Che bella la fantascienza che ci fa volare verso galassie lontane e vivere avventure immaginifiche attraverso le notizie del quotidiano, le vicende che condizionano le nostre vite "Verso l’Infinito ed Oltre".
