Due Passi a Sperlonga
Che arrivi a Sperlonga e te ne innamori è un fatto. E non è soggettivo, è matematico.
Si svela subito, in modo esponenziale ad ogni passo, questo borgo incantevole. Anch’esso annoverato fra i borghi più belli d’Italia (come Mombaldone link) e, incredibilmente, non ancora patrimonio dell’Unesco.
Amata già dall’Imperatore Tiberio e situata tra Gaeta e Terracina, Sperlonga è gioia pura per la vista. Le pietre chiare, i colori vivaci delle ceramiche e degli affresci sui muri, i vicoli – talmente tanti che non potrai mai vederli tutti – e gli scorci. E le infinite geometrie che rendono ogni angolo un belvedere sul mare e sul cielo. Attraverso rami di alberi secolari, tronchi annodati e golosi di vento.
E’ un continuo saliscendi Sperlonga. Ma vale la pena (e la sciatica) anche perché qua e là trovi sempre una panchina su cui riposare qualche minuto.
Ci fermiamo a parlare con un signore di mezza età, di origine argentina, che ha deciso, ormai da molti anni, di fissare qui la propria dimora e la propria attività. Acquistiamo da lui alcune calamite che hanno sul retro un QR code con cui si accede ad un video che racconta la storia e le iniziative locali. Un’idea geniale. Per regalare la calamita ed un pezzetto del viaggio che hai fatto a chi vuoi tu. La promozione delle promozioni.
Ci dice che ha scelto l’Italia perché è un museo a cielo aperto. E ha ragione. Racconta Sperlonga ed il nostro Paese con un entusiasmo da vero cittadino del mondo. Ci salutiamo. “Per qualsiasi cosa sono qui.” Lo sentiamo dire mentre ci allontaniamo.
Ci fermiamo in mezzo alla piazza, fra gioiellerie che espongono, nelle loro vetrine, manufatti che non si possono non ammirare. La padrona di una di queste sta pulendo con amore ed attenzione il tratto di strada attorno al suo negozio. Si lamenta, giustamente e leggendoci nel pensiero, dei rifiuti abbandonati dai turisti lungo tutto il percorso panoramico di questo luogo impossibile da dimenticare. Perché, sì, fa male al cuore vedere il bicchiere di plastica con i resti del mojito o la carta delle crepe buttati in un posto che non sia il cestino della spazzatura.
Dice una cosa bellissima questa signora. “E’ una vergogna rubare. Non pulire.”
Magari sono in controtendenza, ma a me il genere umano piace.
Poi fai due passi a Sperlonga e, con gli incontri giusti, ti piace ancora di più.
