Non è immediata questa serie turca, uscita su Netflix a fine luglio.
E non può esserlo, avendo come tema centrale quello delle costellazioni familiari.
Tre amiche. Una di loro, la dolce Sevgi, brillante avvocato, si trova ad affrontare il ritorno di una malattia oncologica. Per puro caso o forse no, una conoscente ormai fuori dal tunnel, le parla di un guaritore.
E Sevgi parte. Insieme ad una entusiasta Leyla e ad una scettica Ada.
Partono insieme, verso Ayvalik, queste tre amiche, verso un luogo che, forse sempre non a caso, è anche il posto in cui le tre amiche si sono conosciute. Ed il posto in cui abita la madre della stessa Sevgi.
Un ritorno ed un viaggio. In un passato che non è solo il loro. Ma anche di chi è venuto prima di loro nell’asse familiare.
Perché, sì, secondo la teoria delle costellazioni familiari, se qualcosa continua a ripetersi nella tua vita è perché c’è un nodo irrisolto generazioni prima di te.
E’ interessante la modalità con cui Zaman, il carismatico esperto di questa teoria, accoglie chi si rivolge a lui. E pare quasi un gioco, all’inizio, la tecnica con la quale invita i partecipanti alle sue sessioni a mettere in scena traumi incastrati in un passato remoto o recente.
Ogni personaggio di questa serie metterà sul tavolo le proprie carte.
Di quanto passato siamo fatti, tutti quanti?
E quindi anche Leyla, sposata ad un marito scombinato, e Ada, chirurgo dal cuore ferito, dovranno guardare indietro per trovare la strada. Per capire davvero se stesse.
E’ una storia popolata da personaggi intensi, “Another Self”. Che spargono quintali di errori attorno a sé, e anche tanta umanità. Come Toprak, Selim ed il dolce, anzi, adorabile, Fiko.
Un po’ come nei romanzi che perdono nella traduzione, questa serie, si impoverisce, molto a mio parere, nel doppiaggio in italiano. Che risulta spesso al limite dello sguaiato. E’ anche per questo che la serie non è immediata. Perché, ad un primo sguardo, verrebbe da giudicarlo alla stessa stregua di un cinepanettone o di una telenovela anni ‘80.
A me è piaciuto davvero. Non ha mancato di commuovermi in molte occasioni.
Attendo con ansia la seconda stagione di questa serie che lascia non pochi punti interrogativi nell’ultimo episodio.
Attendo con ansia le vostre impressioni. Su un tema che, ci si creda o no, merita più di una riflessione.
Buona visione. Buon viaggio dentro voi stessi.