I miei giorni alla libreria Morisaki

Un romanzo che è molto, ma molto di più, di una coccola in salsa giapponese.
“I miei Giorni alla Libreria Morisaki” assomiglia ad una promessa mantenuta. Ed alla frase di uno dei suoi personaggi, “l’importante è imbattersi in un libro e trarne emozioni”.
L’ho scelto, spinta da una specie di invidia buona, nei confronti di chi, nel corso di una vita, può avere la fortuna di fare di una piccola libreria di famiglia il proprio spazio. Anche se per poco.
La libreria che apparteneva al bisnonno della protagonista, un luogo che “ha l’odore del mattino dopo la pioggia”.
Sono pagine intrise di una strana saggezza e di quella ingenuità di chi esprime concetti importanti con la spontaneità di un bambino.
Tatako si stabilisce al piano di sopra della libreria, a malavoglia in un primo momento, spinta dalla madre e dallo zio. Dopo che ha perso fidanzato e lavoro in un solo colpo. All’inizio non comprende, troppo presa dagli strappi che porta dentro al cuore, la bellezza ed il fascino del luogo che la ospita. Libreria in un quartiere di librerie. Una specie di sogno ad occhi aperti per molti di noi, sì.
All’inizio non comprende nemmeno di avere accanto a sé una persona che, senza fare rumore, le indicherà la strada. Uno zio speciale. Che trasformerà la vita di questa nipote, di cui sa intuire le potenzialità, da un’esistenza “così così” a qualcosa di cui si può davvero cogliere il significato.
C’è tanto, forse tutto, dentro a questa storia che ha la leggerezza dei ciliegi in fiore.
C’è un inno all’importanza dell’empatia fra esseri umani. Quella che, sospendendo il giudizio, ti avvicina ai tuoi simili in un prezioso scambio cuore a cuore.
La libreria, “il luogo in cui è impossibile mentire a se stessi”, sarà scenario ideale per il un viaggio della vita che ti fa capire ciò che vuoi solo se sei davvero in cammino.
E poi c’è la lettura. Che crea un filo nemmeno troppo invisibile fra i personaggi. E questo per me è poesia.
Tatako e Satoru vi aspettano. Fra queste pagine che sanno sfiorare il cuore in un modo che ricorda la più dolce delle carezze.
Buona lettura.

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