'A livella

Costituzione della Repubblica Italiana
Articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”
Fare la guerra viola un principio fondamentale. Produrre e vendere armi, no?
Risulta implicito che dovrebbe essere incostituzionale la stessa produzione di armi.
Come mai ne produciamo così tante? Come mai le vendiamo a mezzo mondo?
La risposta viene pensando agli egoismi intrinsechi all’essere umano, alla voglia di possedere quello che ancora non si possiede, all’avidità.
Per i cattolici un peccato capitale. Cito il credo non a caso visto che spesso le volontà politiche affermano di seguirlo e si dichiarano fedeli della Vergine Maria ma vorrebbero ogni cittadino armato. A volte conviene seguire altre strade.
Invece, speculando sulla tragedia di questi giorni, l’assurda invasione dell’Ucraina da parte di quella Russia governata da un tiranno che fino ad un mese fa era ammirato, baciato e riverito dalla politica italiana, per “unire l’Europa” si parla di un esercito comune quando ci vorrebbero leggi per il welfare, fiscali e sul lavoro uguali in ogni stato membro, prima di tutto.
Si aumentano le spese in armi mentre le famiglie non riescono a pagare le bollette ed il lavoro è sempre più precario.
Si ritarda all’inverosimile la burocrazia sugli impianti di generazione elettrica rinnovabile, nonostante ci venga ripetuto diverse volte al giorno che le bollette sono care perché aumenta il costo delle materie prime.
I controsensi sono innumerevoli ed il popolo sembra narcotizzato.
Il problema non è tanto il paziente quanto la cura.
Come nel medioevo si praticavano salassi per scacciare il maligno dal corpo ed il paziente moriva, in età moderna si tutelano interessi privati anziché interessi pubblici.
Il singolo contro la moltitudine, imprenditori contro la popolazione.
Le cause di questo sistema sono certamente nei politici che ci governano ma anche i media sono complici. Mentre sto scrivendo, il Tg2 Rai
(h13.00 03/04/2022), in un servizio di chiusura, cita la Leonardo SpA per la collaborazione con l’Ente Spaziale Europeo e la NASA nelle missioni Artemis che riporteranno l’uomo sulla Luna, ma non la cita per le armi che produce.
Ed il controllo della partecipata Leonardo è in mano al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Naturalmente non è l’unica azienda, ed è in buona compagnia fra partecipato pubblico e privato.
Anche la Rai non è l’unica a “governare” l’informazione stabilendo cosa, come e quando mandare in onda determinate notizie o punti di vista relegando all’oblio altre informazioni. Come mai i guardiani dell’informazione diventano difensori degli interessi privati di alcuni?
Perché gli interessi che difendono sono gli interessi dei loro datori di lavoro.
Ad esempio, facilmente si può risalire a chi possiede il Secolo XIX e la IVECO. Che produce i blindati Lince per l’esercito italiano e per eserciti esteri, anche quello russo.
Chi produce armi controlla anche l’informazione, ok. E poi?
E poi sempre gli stessi finanziano le campagne elettorali dei singoli politici o partiti: da destra a sinistra.
Chiunque vincerà dovrà loro un favore.
Viene in mente il Padrino di Coppola misto al Razzi di Crozza “Amico caro…. fatti li cazzi tua”, al Cetto Laqualunque di Albanese “Chiù pilu pe tutti”
Ecco spiegato come si finisce per vivere in un paese da operetta, in un B Movie, invece che nel paese del Rinascimento.
Quello che trovo assurdo, pur capendo l’egoismo personale, è come facciano certe persone a non considerare un bene comune l’ambiente nel quale tutti viviamo: l’aria, l’acqua, il cibo.
Immancabile il ricordo della poesia del Principe De Curtis: “A Livella”.

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