Apprendiamo dagli organi di stampa

“Apprendiamo dagli organi di stampa che si è dato inizio ai lavori e la cittadinanza non era stata avvertita.”
“E’ notizia di questi giorni l’avvio di un cantiere, ma l’amministrazione comunale non ne aveva informato l’amministrazione municipale.”
“Si riporta su un quotidiano…”
“Si apprende che in via piripicchio si sta installando…”.
Sono frasi ricorrenti. Nei consigli comunali, nelle commissioni consiliari o in Parlamento. Come, sempre da parte dei consiglieri e dei parlamentari che non fanno parte della maggioranza: “Si chiede una conferenza stampa o un tavolo di lavoro per avvisare i cittadini e quali siano le intenzioni dell’amministrazione rispetto a…“, “Si richiede maggiore condivisione…”.
Ora va così. Le minoranze, il più delle volte, apprendono, di decisioni che condizionano anche fortemente la vita dei cittadini, dalla stampa. 
Non so voi, ma io ritengo manchi ben più di un passaggio.
Non solo i cittadini si ritrovano, dall’oggi al domani e a pochi metri da casa, cantieri invasivi sotto l’aspetto logistico e ambientale o nuovi tutor intelligenti che rilevano infrazioni stradali, per citare solo un paio di esempi, ma gli stessi soggetti con cariche istituzionali, non appartenendo alla maggioranza, risultano di fatto esclusi da percorsi che individuano e portano a scelte profondamente impattanti nel quotidiano della realtà cittadina. In diverse occasioni, manca la comunicazione fra Comune e Municipi. Sembra una madre che non comunica con il proprio figlio. Che capita, per carità. Però.
Le scelte condivise fanno parte di un altro tempo?
Coloro che non vengono coinvolti rimangono comunque espressione della scelta di una parte di elettori. Conseguentemente non rappresentati, non informati e costretti a dover affrontare tutta una serie di difficoltà pratiche per adattarsi a scelte prese dall’alto o per l’accesso ai servizi forniti dalle istituzioni.
E’ un peccato. E distante dall’idea di partecipazione, di politica nell’accezione più profonda del termine.
Credo (ingenuamente?) che si vinca solo insieme. Che ogni maggioranza politica possa operare per il bene comune solo nella condivisione dei progetti. E agire forte del fatto che sei maggioranza apparentemente semplifica. Si ha l’impressione di procedere spediti. Ma non si è dialogato con chi, con buona probabilità, ha una visione diversa da quella della tua forza politica e proprio per questo avrebbe portato un prezioso contributo al dibattito. E’ un po’ come vincere facile. Ma non hai vinto.
Non vince nessuno. Non vinci nemmeno tu, maggioranza. Perché hai perso l’occasione di confrontarti. E di arricchire profondamente il percorso che ti ha portato a quello che ritieni sia un risultato.

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