La rumenta intelligente

La rumenta intelligente.

E’ arrivato ieri. Il saldo Tari 2021. 94,00 euro più acconto TEFA di Euro 3,00. Di una tassa di 236,94 già versata a giugno scorso. 331,00 euro e spiccioletti per un nucleo familiare di due persone ed un appartamento di novantasei metri quadrati in zona San Teodoro.
Pensavi di aver già dato, con una tassa che neanche lo ius primae noctis? No. Ancora novantasette eurini, ci vogliono, per fare il tuo dovere di cittadino.
E potrebbe quasi starci, nel migliore dei mondi possibili. Perché, visto che di spazzatura si parla, per giustificare un tale importo dovremmo uscire di casa e trovare, non dico una città con la cera a specchio, ma proprio il salotto buono della duchessa Pincopallo.
La realtà è, spiace dirlo, drammaticamente diversa.
Porto ad esempio la condizione di estrema difficoltà in cui si trova il mio quartiere.
Da due anni a questa parte, sono stati rimossi i bidoni per il conferimento dei rifiuti da ben due postazioni. Non spostati, rimossi. Ci troviamo sulle alture di Genova, un quartiere che è un continuo saliscendi. E quindi, per tutti, persone anziane comprese, portare la spazzatura significa, da allora, affrontare lunghe salite e pericolose discese.
Perché, per la cronaca, anche la condizione delle strade è quella che è.

La municipalizzata provvede allo svuotamento dei bidoni, ma questo non basta, considerato l’accumulo considerevole di rifiuti ammucchiati sopra ed intorno i cassonetti. Se sottrai alla popolazione punti di raccolta per i rifiuti, servono cassonetti aggiuntivi e più frequenti passaggi per lo svuotamento degli stessi.
Un quintale di rumenta in giro, quindi. Che non è solo anti igienica, anti estetica, degradante, sempre, ma anche obiettivo di gabbiani predatori, cinghiali speranzosi che scendono dai monti e pantegane che mettono in fuga il più fiero dei felini.
E’ stato detto, nelle sedi istituzionali locali, che parte del problema è il comportamento dei cittadini. Che se i bidoni sono pieni, la spazzatura bisogna tenersela in casa. Questo non è sempre facile. Un po’ perché i punti di raccolta sono spesso lontani dalle abitazioni e verificare a priori se il bidone è strapieno e il momento di conferire non è dei migliori è virtualmente impossibile. E poi, in un mondo in cui si va sempre più di fretta, se hai già fatto un discreto percorso col tuo sacchetto dei rifiuti, pure pesante a volte, arrivare al punto di raccolta successivo può rappresentare un disagio. Proprio per i motivi di cui sopra. E dovresti essere ripagato tu, cittadino stra-virtuoso.
E’ stato anche detto, sempre da personaggi con cariche istituzionali, che ci sono giorni in cui i camioncini per la raccolta saltano il giro. Perché la macchina si rompe, perché il personale è malato. Ed è stato anche ammesso che non deve succedere. Ma continua a succedere, invece.
“Ci sono problemi che devono essere risolti”. E mentre tu, Amministrazione, cerchi di risolvere, e tutto rimane com’è, io pago come una banca. Solo che, diversamente da una banca, non ci guadagno nulla. Men che meno un servizio all’altezza di quanto ho pagato.
Chiaro che è molto grave, da parte dei cittadini, l’abbandono di tavoli, materassi, bombole del gas, rifiuti ingombranti o pericolosi che richiedono uno smaltimento assolutamente dedicato. (Il Comune offre un servizio con cui è possibile consegnare gratuitamente dal portone di casa propria tre rifiuti ingombranti l’anno.
Se si è in regola con il pagamento della Tari.)

Ma il degrado che si percepisce maggiormente è legato soprattutto dell’accumulo dei rifiuti ordinari.
Ora. Secondo l’attuale Giunta, gli importi altissimi della Tari, alti da sempre anche se non a questi punti, sono tali proprio a causa della mala gestione delle amministrazioni precedenti.
Ma, se questo è vero, tocca ai cittadini scontare gli errori dei colleghi che ti hanno preceduto? Poi. Per fare un’affermazione di questa portata, tu, attuale Amministrazione, devi essere davvero sicura che la tua gestione è improntata al rigore assoluto e che neanche un centesimo di denaro pubblico viene sprecato. Con le consulenze esterne per esempio. Per dire. O con i maxi compensi ai dirigenti.
Che debba sempre pagare il povero Pantalone è la storia di sempre, certo, ma c’è un momento in cui anche le storie di sempre stroppiano.
E ora c’è una grande novità. Ta-daaa!
Siamo in attesa dei cassonetti intelligenti. Che arriveranno a febbraio, partendo da alcuni municipi, per coprire in seguito l’intero territorio cittadino.
Ci si augura siano intelligenti sul serio. Perché intelligenza e complessità sono due concetti differenti.
E saranno smarterrimi, i cassonetti del futuro. Con apertura attraverso un badge personale e monitoraggio della differenziata per stanare chi sbaglia. Si dice che l’importo della Tari verrà quindi conteggiato in base alla quantità di rifiuti prodotta.
Sarà più facile igienizzarli e, grazie all’apertura da ambo i lati, anche più semplice svuotarli da parte dei mezzi Amiu che, attraverso un software, sapranno sempre se i bidoni stessi saranno pieni o vuoti.
Non so… a me tutto questo fa pensare a “L’Anno che verrà” di Lucio Dalla.
Ma anche a “2001: Odissea nello Spazio”.
Perché vogliamo pensare un attimo alle persone anziane di cui la Liguria è densamente popolata? Perché ammorbarle in questo modo? A suon di badge, software dei bidoni, pedaliere e questo è alluminio e questo è plastica e il polistirolo dove va? E il sacchetto sarà quello giusto? Perché per buttare la plastica non va bene il sacchetto biodegradabile. Ad esempio.
C’è qualcosa che non va. Va bene l’ecologia, ma l’impressione è che si stia esagerando e che tutto questo rappresenti solo un gigantesco business.
Spero di sbagliarmi.
Perché il finale di “2001: Odissea nello Spazio” la diceva lunga.
Oh, se la diceva lunga.

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