Ci stiamo avvicinando alle elezioni e la campagna elettorale entrerà nel vivo:
“cchiù pilu pe’ tutti!”, “cchiù pilu pe’ tutti!”, “cchiù pilu pe’ tutti!”
C’è da dire che, per alcuni, la campagna elettorale inizia il giorno dopo la data elettorale approfittando della fidelizzazione dei tifosi e dell’egoismo degli altri.
I cittadini dovrebbero ricordare le promesse elettorali fatte la volta prima piuttosto che la formazione della squadra di calcio del 1928 e chi ha fatto goal nel 1982.
Essendo genovese, prendo ad esempio Genova ma vale per ogni elezione, a qualsiasi livello.
Premetto che la fonte di quanto segue è il Consiglio Comunale stesso con le relative Commissioni, tutto facilmente reperibile sia sul sito del Comune di Genova sia nei video in streaming delle assemblee pubblicate sulla pagina Facebook del Comune.
L’attuale Sindaco, nella campagna elettorale, sosteneva i seguenti punti: incremento della la sicurezza, sostegno al commercio di prossimità, tutela dei Municipi, etc..
Sosteneva che sarebbe stato il Sindaco di tutti.
Partiamo da questo ultimo punto.
Belin, dal giorno dopo l’elezione, ha iniziato a comportarsi come un Duca, il DucaConte di fantozziana memoria. A colpi di maggioranza, come un padre e padrone, anzi solo padrone, della città nella più assoluta autarchia.
Autarchia: sostantivo femminile.
Principio fondamentale dell’etica cinica e stoica, consistente nell’autosufficienza spirituale del sapiente che deve ‘bastare a se stesso’ per risentire il meno possibile del bisogno delle cose e del mondo.
Per tutelare i Municipi, ha subito tagliato loro 400.000 euro di fondi.
Per incrementare la sicurezza pubblica, ha sostituito gli agenti con le telecamere e la situazione è decisamente peggiorata.
Per tutelare il commercio di prossimità, con la scusa di riqualificare, ha deliberato l’aumento delle superfici di vendita della grande distribuzione. Supermercati ovunque.
Una volta eletto, ha fatto l’esatto contrario di quanto promesso. Nel completo autoritarismo dei voti espressi dalla maggioranza, senza il minimo ascolto di quanto suggerito dal resto del Consiglio Comunale, che, attraverso i Consiglieri di minoranza, rappresenta comunque la cittadinanza. A volte, le proposte della minoranza sono state talmente evidenti, nella loro necessità, da venire votate all’unanimità. Ma una volta votate, sono state dimenticate nei cassetti.
Mi viene in mente una mozione nata nel Municipio IV, autrice e prima firmataria Lara Delpino del gruppo M5S, che proponeva il ritorno alle cucine interne nelle scuole, approvata in tutti i municipi della città ed in seguito dall’intero Consiglio Comunale in data 13 Febbraio 2018. Dimenticata anche quella!
Bisognava pensare ai fuochi d’artificio per la festa di Costa Crociere, festa di un’azienda privata che ha gravato sulle casse comunali per tutti i servizi ad essa collegata: dai servizi d’ordine allo smaltimento dei rifiuti. Con il Sindaco ed il Presidente di Regione in tenuta fantozziana sullo scivolo ad acqua lungo Via XX Settembre.
Parlando di ecologia, sempre lo stesso Sindaco, ha riempito (a cazzo di cane) la città di corsie ciclabili. Per realizzarle ha pure levato centinaia di parcheggi moto ma non
parcheggi auto dati in concessione a Genova Parcheggi che paga pure un canone annuo ridicolo, ridicolo come gli stipendi dei 3 amministratori (150.000 euro anno cadauno).
Inquinerà di più un veicolo a 2 ruote del peso di 200 Kg o uno a 4 ruote del peso di 1.000 Kg? (Senza tener conto degli ingombri…)
Sempre in nome dell’ecologia, evidentemente, la giunta riempiva la città di bandiere comunali spendendo ben 200.000 euro, ma tagliando corse del trasporto pubblico per
300.000 euro causa la mancanza di fondi….
Il Sindaco di tutti!
Parlava di sicurezza, il ciarlatano di turno, ma la sicurezza è anche quella stradale.
Le strade genovesi sono in pessime condizioni. Nemmeno dopo un bombardamento potreste trovare tante buche ed irregolarità del manto.
Un Assessore, ha risposto ad un ex articolo 54, interrogazione a risposta immediata, in seguito alla morte di un ragazzo in scooter che “Le strade di Genova sono in buone condizioni!” e ostentando pure una certa veemenza e fastidio nel rispondere.
Anche nei quartieri “bene” della città le strade sono sempre più buie una volta tramontato il sole, la gestione dell’illuminazione pubblica è infatti data in gestione ad un’azienda privata: City Green Light… Neppure genovese.
Durante il mandato la città è stata travolta da un’immane tragedia, il crollo del Ponte Morandi con le sue 43 vittime e la conseguente divisione in due parti della città.
Nominato commissario per la ricostruzione, ha dichiarato che avrebbe rifiutato il compenso per tale incarico ed invece sembra che se lo sia intascato. Per carità, lecitamente.
Ma se dici che lo rifiuti e poi lo tieni, allora…
Ha dichiarato che, vista anche l’enorme disoccupazione cittadina, avrebbero preso parte ai lavori soprattutto lavoratori genovesi.
I lavori sono stati affidati ad aziende che hanno impiegato manodopera proveniente da fuori città dando pure in subappalto parte dei lavori.
Immagino la difficoltà nel trovare carpentieri, bisognava importarli.
Dopo aver dichiarato di voler tutelare i negozianti ha incrementato supermercati e centri commerciali nonostante la città ne avesse già in esubero dirigendo l’argomentazione su
una predominanza del gruppo COOP e di una mancanza di concorrenza utile ad abbassare i prezzi.
Sciocchezze, perché in città sono sempre stati presenti diverse catene di GDO (grande distribuzione organizzata) dalla citata Coop, a Carrefour, Lidl…
Sempre rispetto al degrado e alla sicurezza, è chiaro che, se al posto di decine di negozi, mettiamo un singolo punto vendita, il territorio al di fuori dell’immediata vicinanza della GDO viene abbandonato a se stesso.
In città mancava solo Esselunga e, guarda caso, il Patron di Esselunga ha finanziato la parte politica della giunta nelle campagne elettorali e ora ne stanno spuntando ovunque a Genova.
La scusa usata spesso è quella della riqualificazione che necessita l’intervento di un privato, guarda caso il privato è sempre una GDO.
Come per la storica piscina di Nervi: Prima la facciamo sul tetto del supermercato, poi la facciamo nel quartiere vicino (Quinto) ed infine “Ma è proprio necessaria?”
Probabilmente la piscina non esisterà più ed avremo un supermercato situato in un porticciolo storico. Anzi no!
Nel frattempo il porticciolo, una volta storico e caratteristico, si è trasformato in una gradinata di cemento.
La GenovaMeravigliosa, sobborgo di Milano. Entrambe dichiarazioni della stessa persona ed evidenti ossimori, sono dichiarazioni sbandierate dal Sindaco in carica.
Genova la Superba, così veniva definita da Petrarca la nostra città.
Genova, una città in cui nel 1652 è stato edificato “L’albergo dei poveri”, edificio ancora in essere.
Ma da Emanuele Brignole ed Oberto Della Torre incaricati dalla Repubblica di Genova siamo passati alla giunta attuale che sanziona con multe i senza tetto.
Lascio a voi dedurre l’utilità della sanzione di 200 euro ad una persona che per cibarsi o vestirsi rovista nella rumenta (spazzatura).
Il discorso potrebbe andare avanti oltre ai punti citati, mi limiterò ad aggiungere un etc invitando il lettore a controllare personalmente informandosi.
“cchiù pilu pe’ tutti!”, “cchiù pilu pe’ tutti!”, “cchiù pilu pe’ tutti!”
Buon voto!
